
Reload, ripartire dal posto giusto. Il racconto di un progetto
Linee guida, domande e coordinate di futuro per dare risposte concrete alle fragilità lavorative
Martedì 27 maggio 2025, il convegno conclusivo del progetto contro la povertà lavorativa
Oltre 120 persone tra rappresentanti del Terzo Settore, enti pubblici e agenzie del lavoro erano nel pubblico del Convegno di chiusura del progetto triennale Reload. L’incontro ha rappresentato l’occasione per raccontato l’impatto concreto di un modello innovativo per contrastare la povertà lavorativa.
Martedì 27 maggio eravamo a Brescia, ospiti presso la sede del Museo Mille Miglia, come capofila della rete di partner che ha lavorato a Reload, il progetto di contrasto alla povertà lavorativa che ci ha visti coinvolti da gennaio 2023, con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara, Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo e in collaborazione con Fondazione della Comunità Bresciana.
Presentazione dati e risultati del progetto Reload
Durante la mattinata sono stati presentati i dati che hanno restituito portata e impatto di Reload, a cura di Silvia Capretti (Coop. La Vela) e Valeria Della Valle (Bimbo chiama Bimbo OdV), intervallate dalle voci di alcuni beneficiari e beneficiarie che hanno risposto alle domande: Qual è stata la tua ripartenza con Reload? Che significato ha per te il lavoro? Ti senti meglio quando lavori?
Nel corso dei tre anni di attività, Reload ha coinvolto 104 persone con fragilità occupazionali: il 60% ha trovato un impiego, di cui il 27% con contratto a tempo indeterminato. Un dato che racconta la forza di un approccio personalizzato, che ha integrato orientamento, formazione, tirocini e sostegno all’autonomia.
«Abbiamo costruito alleanze tra profit e non profit, tra persone e imprese, tra bisogni e opportunità. Reload ha permesso alle persone di ritrovare dignità, valore, fiducia ma soprattutto ha generato un cambiamento culturale: è tempo di trovare un punto d’incontro tra mondo produttivo e fragilità sociali», dalle parole di introduzione di Monica Marchetti, Presidente della Cooperativa La Vela.
I dati completi sono visionabili nel Report “Reload, il racconto di un progetto. Linee guida, domande e coordinate di futuro”, scaricabile qui.
Lavorare fa bene? Relazioni, dignità, benessere individuale e comunitario
Giorgio Gosetti (Università degli Studi di Verona) sociologo ospite della mattinata ha offerto una lettura dei fenomeni emersi, inserendoli in un quadro di più ampio respiro, segnato da trasformazioni profonde del mondo del lavoro: «Oggi ci muoviamo dentro un cambiamento strutturale paragonabile, per portata, alla seconda rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale sta accelerando questo processo e le condizioni di vulnerabilità leggera, su cui ha lavorato Reload, sono destinate a diventare sempre più diffuse».
In un contesto in cui la mobilità verticale è assente e quella orizzontale è spesso segnata da conflittualità, la questione fondamentale resta: il lavoro continua a fare bene?
«Sì – ha affermato Gosetti – ma a una condizione: deve essere dignitoso e duraturo. Senza un reddito sufficiente non ci sono relazioni stabili, né progettualità. Il rischio concreto è quello di scivolare nel paradosso del lavoro povero: si lavora, ma non si vive.»
Dal progetto Reload, ha sottolineato, emergono con forza i significati simbolici del lavoro: come fonte di identità, non solo individuale ma anche collettiva; come luogo di riconoscimento sociale e di autodeterminazione. «Dentro un lavoro sensato – ha concluso – c’è la voice, ovvero il diritto a potersi esprimere, a poter dire. L’occupabilità non è una dote personale: è una relazione, tra individuo e territorio, tra biografie e contesto. Ed è su questa relazione che dobbiamo continuare a investire.»
Tavola rotonda. Patti di futuro per una responsabilità comunitaria
La tavola rotonda che ha chiuso i lavori ha visto il confronto tra rappresentanti del Terzo Settore, delle agenzie per il lavoro, degli enti pubblici. Tra i presenti: Antonio Albini (During Spa), Michele Brescianini (Confcooperative Brescia), Marco Danesi (Fondazione Opera Caritas San Martino), Barbara Lodi Rizzini (Centri per l’impiego della Provincia di Brescia), Paolo Paroni (Servizio Giusta Occupazione), Francesca Polonini (Coop. La Vela) e Rita Tagassini (Acli Provinciali Brescia).
I relatori hanno sottolineato l’urgenza di una formazione lungimirante, calibrata sui reali fabbisogni delle imprese, e l’importanza di introdurre figure di tutor aziendali per accompagnare l’inserimento lavorativo. Centrale si è rivelato durante il progetto il ruolo dell’educatore professionale, interpretato in Reload come un vero e proprio “consulente di carriera”, capace di mediare tra persone e contesti produttivi.
Reload si inserisce nel solco del Protocollo d’Intesa tra Confcooperative Brescia e Camera di Commercio, avviato per affrontare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo una cultura dell’inclusione in azienda da cui possano beneficiare tutti i lavoratori.
Il progetto ha dimostrato che accompagnare le fragilità richiede nuove modalità di relazione tra aziende e Terzo Settore: dialogo costante, sperimentazione condivisa, fiducia reciproca. In un’epoca di piena occupazione, il rischio maggiore è offrire lavori poveri e precari: Reload ha permesso di rallentare, creare spazi di ascolto, mediazione e progettazione, senza sacrificare le persone all’urgenza della produttività.
La sfida, è stato detto, è costruire un’alleanza sociale ampia e concreta, che si fondi anche su piccoli interventi ad alto impatto (micro-leve), sulla condivisione delle reti relazionali come capitale sociale, e su esperienze formative svolte direttamente in azienda, come le academy aziendali, per trasformare l’inclusione in pratica sistemica.
Qui di seguito alcuni scatti fotografici della mattinata:
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Reload è stato realizzato da La Vela Cooperativa sociale (capofila), Acli provinciali di Brescia, Amici del Calabrone, Bimbo chiama Bimbo OdV, Associazione Casa Betel 2000, Associazione Dignità e Lavoro, CAUTO Cooperativa sociale, Fondazione Punto Missione Onlus, La Rete Cooperativa sociale.
Con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara, Fondo Beneficenza Intesa Sanpaolo – Fondazione della Comunità Bresciana.
In collaborazione con 23 comuni degli Ambiti 1 Brescia, 2 Ovest Solidale, 3 Brescia Est, Servizio SIL, During Agenzia per il lavoro, Agenzia Openjobmetis, Umana Agenzia per il lavoro, Agenzia Adecco, Cesvip Lombardia, Centro Libri, Centro per l’Impego, Associazione La Rete – Una dimora per l’emarginazione OdV, Agenzia per il lavoro e ente di formazione Carpediem, Scuola Bottega Artigiani, Cooperativa Il Calabrone, Associazione Maremosso, Cooperativa Articolouno.