Per comunità più accoglienti, aperte e giuste

Venerdì 13 ottobre al Teatro Centro Lucia di Botticino abbiamo fatto il pieno, di emozione e di spettatori-sostenitori.

Eravamo in oltre 300, tutte e tutti lì travolti dall’energia, divertiti e emozionati dal racconto della presa di coscienza di sé che Barbara Moselli ha portato sul palco per noi.

Con il suo monologo “Le donne baciano meglio” ha deciso di sostenere – e, insieme, di dare l’occasione di sostenere – Casa dolce casa, il progetto attraverso cui affianchiamo Minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni verso una vita autonoma. Per Vela un’occasione preziosa per incontrare chi decide di fare un pezzo di strada insieme a noi.

Ad aprire la serata, le parole di Presidente e Vice-Presidente di Vela.

«Casa dolce casa ha come obiettivo ampliare le risorse disponibili per far fronte al lavoro di accoglienza e di accompagnamento educativo di minori, ragazzi coraggiosi, che arrivano da noi senza genitori né figure di riferimento e che hanno il diritto di essere accolti».

 

Un progetto che viene da lontano 

Vela si occupa di Minori stranieri non accompagnati dal 2015, insieme al Comune di Brescia e anche grazie alla disponibilità del Comune di Nave.

«Ad oggi ne abbiamo accompagnati circa 60. Nel tempo che abbiamo a disposizione, li affianchiamo verso la maggiore età, dando una casa e cercando insieme opportunità di vita e di futuro.

Oggi ci troviamo ad affrontare uno scenario un po’ diverso, che richiede interventi in emergenza. Il tempo con loro si riduce e si complica: arrivano sempre più spesso in situazioni di bisogno estremo.

Da qualche tempo sentiamo che le risorse pubbliche, le risorse di Vela e delle associazioni che lavorano sul territorio insieme a noi non sono sufficienti. Da qui nasce Casa dolce casa, dal bisogno di condividere la responsabilità dell’accoglienza».

Per questo vogliamo che serate come quella di venerdì a teatro non restino azioni isolate, ma che aprano la via a processi che generano accoglienza e cura sempre più diffuse.

 

Storie che si intrecciano

Sullo schermo, ad accompagnare flash di racconti di alcuni dei nostri ragazzi, abbiamo fatto scorrere i loro volti. Parole e immagini hanno dato un’idea di cosa siamo riusciti a fare finora anche grazie al sostegno di chi ci ha accompagnato fin qui.

Poi le storie dei nostri ragazzi si è intrecciato con la storia di Barbara, che con ironia e coraggio ci ha raccontato frammenti di vita fatti di metamorfosi, consapevolezza e innamoramenti.

«Non tutti hanno la possibilità che ha avuto Barbara di accogliere il cambiamento e di seguire la propria visione.  Noi tutti stasera siamo qui proprio per promuovere comunità sempre più accoglienti, aperte e giuste!».

Risorse preziose, Casa dolce casa prosegue…

Con gli oltre 4.500 euro raccolti grazie allo spettacolo potremo

  • Fare un regalo ai nostri ragazzi, per dire loro che sono importanti
  • Rendere le case dove vivono in co-housing posti sempre più accoglienti
  • Prenderci cura della loro salute, fisica e mentale, attraverso visite specialistiche e percorsi di ascolto psicologico, ma anche con corsi sportivi che sono occasioni preziose di socializzazione

Casa dolce casa resta il progetto che sosterremo anche attraverso le prossime azioni di raccolta fondi.

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